Ogni
mese il gruppo Facebook "Educatori, Consulenti pedagogici e Pedagogisti" propone un tema, una riflessione
educativa, alla quale partecipare con un proprio contributo scritto.
Una volta raccolti, quest'ultimi vengono ospitati e divulgati dal
circuito blogger di Snodi Pedagogici.
Il
tema del mese di marzo: pedagogia e politica.
"La
cura della polis attraverso le pratiche di accudimento sociali. Una
dimensione politica dell'educazione che esiste, anche se il termine
politica, oggi si confonde troppo spesso con "partito" e
può spaventare. Politica ed educazione, invece: due facce della
stessa medaglia. Perché se le pratiche educative non diventano cura
dei territori e costruzioni di reti di significati sociali,
l'educazione perde in partenza la sua sfida. Un'educazione che non ha
bisogno dell'aggettivo "civica" per essere sostanziata.
Perché educare è già un atto civico. L'educazione tras-forma
l'umanità in cittadinanza".
Un
tema che va oltre le classiche figure educative e che contempla chi
nella società cresce, vive e in questa vede un'occasione da lasciare
come eredità alle nuove generazioni.
Inoltre,
Snodi Pedagogici, tiene a precisare che il
percorso dei blogging day non è casuale, ma facente parte di un
progetto culturale più ampio. Quest'ultimo si sta lentamente
concretizzando e appena avremo alcune conferme ne daremo l'annuncio,
chiedendo a chi ha partecipato fin dal primo se è d'accordo a
prendervi parte.
#pedagogiaepolitica
ALL'INTERNO DELL'INFERNO
di Michela Marzano
“L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà
– scriveva Italo Calvino. Se ce n’e uno, è quello
che è già qui, l’inferno che abitiamo
tutti i giorni e che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per
non soffrirne. Il primo riesce facile a molti:
accettare l’inferno e diventarne parte
fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige
apprendimento continuo: cercare e
saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno,
e farlo durare, e dargli spazio”. Uno degli scopi più importanti
dell’educazione, se prendiamo sul serio Italo Calvino, è proprio
questo: aiutare a capire il mondo che ci circonda per determinare non
solo i margini di libertà d’azione che esistono, ma anche gli
strumenti da adottare per cambiare le cose che non vanno all’interno
dell’“inferno che abitiamo tutti i giorni”. Educare, da questo
punto di vista, significa creare cultura; creare cultura significa
aiutare a trovare le parole per qualificare quello che si vive;
trovare le parole significa darsi forza e resistere. Ecco perché
politica ed educazione sono senz’altro
due facce della stessa medaglia. Soprattutto quando si crede, come
me, che lo scopo della politica sia quello di creare le condizioni
per costruire un vivere-insieme giusto.
Solo il pensiero critico, come ci hanno insegnato
tra gli altri Adorno e Arendt, permette di fare a pezzi i pregiudizi,
gli errori, i compromessi, le scuse, l’oscurantismo, i ritardi e le
ingiurie. Solo il pensiero critico permette di riconoscere chi e
cosa, in mezzo all’inferno – per riprendere ancora una volta
Calvino – non è inferno.
Etienne de la Boétie, l’amico del grande Montaigne, ci ha spiegato
i meccanismi della servitù volontaria. Ogni essere umano, infatti,
aspira alla libertà. Ma chi non ha mai conosciuto la libertà, come
fa a capire che la propria condizione di schiavitù non è il frutto
della necessità o della natura ma solo quello della dominazione
violenta e ingiustificata altrui?
Forse è per questo che, secondo me, politica ed educazione devono
andare di pari passo. Permettendo a tutte e tutti di uscire dalla
servitù volontaria di cui si è spesso prigionieri. È solo così
che si potrà sperare di lasciare ai nostri figli un mondo migliore
in cui la giustizia, la libertà e l’uguaglianza non siano solo
parole vuote, ma si traducano concretamente nella vita di tutti i
giorni per permettere a chiunque di contribuire al vivere-insieme.
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MICHELA
MARZANO (Roma, 1970) ha studiato alla Scuola Normale Superiore di
Pisa, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Filosofia.
Professore ordinario all’Université Paris Descartes, dirige una
collana di saggi filosofici per le Edizioni PUF e collabora con “la
Repubblica”. Dopo essere stata direttrice del Dipartimento di
Scienze Sociali (SHS - Sorbona), nel febbraio 2013 è stata eletta
deputato del Parlamento italiano.
È
autrice di numerosi saggi e articoli di filosofia morale e politica.
In Italia ha pubblicato, tra gli altri, Estensione del dominio della
manipolazione (2009),Sii bella e stai zitta (2010), Volevo essere una
farfalla (2011), Avere fiducia (2012), L'amore è tutto: è tutto ciò
che so dell'amore (2013).
twitter @MichelaMarzano
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