lunedì 11 novembre 2013

l'educazione tracciata

In vista della seconda Assemblea generale e materiale sulla CONSULENZA PEDAGOGICA che si terrà a Milano il 16 novembre 2013, alcuni blogger che ne prenderanno parte hanno deciso di lanciare in rete un blog crossing day nel quale parleranno, in un breve post, del perché hanno scelto l'educazione come professione e di come sono entrati in contatto con il gruppo Facebook "Educatori, Consulenti pedagogici e pedagogisti"da dove tutto ha avuto inizio.

I blogger che partecipano sono:
Anna Gatti, blog "E di Educazione"
Alice Tentori, autore ospite di "E di Educazione"
Monica Cristina Massola, blog "Ponti e Derive"
Elisa Benzi, autore ospite di "Ponti e Derive"
Christian Sarno, blog "Bivio Pedagogico"
Laura Ghelli, autore ospite di "Bivio Pedagogico"
Manuela Fedeli, blog "Nessi Pedagogici"
Alessandro Curti, blog "Labirinti Pedagogici"
Vania Rigoni, blog "La bottega della pedagogista"
Sylvia Baldessari, blog "Il Piccolo Doge"



I contributi saranno condivisi sui diversi Social con #assembleagenerale e #consulenzapedagogica.
Buona lettura!





mia mamma sostiene che fin dalla materna io non facessi altro che occuparmi degli altri.

il background familiare in linea materna non vedeva grandi eccezioni: lei insegnante, 3 zii su 4 pure, due prozie anche, perfino mio nonno insegnò per qualche anno alla scuola di avviamento al lavoro. 




credo che se le sapessi leggere in qualche linea della mia mano sia segnata la parola Educazione.
alcuni educatori semiprofessionisti in adolescenza hanno calcato il segno mentre cercavo un'altra strada possibile, direzione "altrove".


da quindici anni però ci ho messo del mio: la formazione professionale nella scuola regionale per Animatori Sociali prima e per Educatori Professionali poi, il lavoro con i minori e con gli adolescenti in particolare, mi hanno fatto amare l'educazione nei versanti professionali e naturali trovando nella connessione, nel far rete, il nodo nevralgico e stimolante di ogni lavoro che convoca ognuno al suo posto, a giocarsi il proprio ruolo collegandosi agli altri. 


negli ultimi anni il dilagare del web mi ha incuriosita e, spinta inizialmente dal bisogno di comprendere le relazioni on line degli adolescenti, mi ci sono addentrata trovandomi ora ad intrecciarne di mie. la linea della mano si è fatta più netta, responsabilità della posizione delle dita sulla tastiera.
complici Monica Cristina Massola e Manuela Fedeli (conosciute nel percorso per Consulenti Pedagogici dello Studio Dedalo di Milano) l'affondo nel web mi ha portata a chiedermi costantemente quale responsabilità abbiamo noi come adulti professionisti dell'educazione nello stare in questa rete nell'intrecciare relazioni, nel contribuire ( o meno) ad una discussione, nel postare un ragionamento.


avevo però la necessità di trovare luoghi di scambio proficui tra colleghi, con i genitori, con altri professionisti.
i due gruppi che mi hanno permesso un interessante scambio sono "Attraversamenti Pedagogici" su Linkedin e "Educatori, Consulenti Pedagogici e Pedagogisti" su Facebook.
in particolare il dinamismo di quest ultimo mi hanno contagiata e coinvolta per gli scambi tematici e di opinione, per l'interesse a stressare le domande per potersene riappropriare ed apprendere un altro/nuovo/innovativo modo di fare educazione ogni giorno.
il gruppo ha dato vita alla prima #assembleagenerale sulla #consulenzapedagogica e, visto l'interessante incontro, a progettarne una nuova per il 16 novembre 2013 a Milano. 

potevo mancare??

Anna Gatti


i post che partecipano al blogcrossing sono:

Christian Sarno, "Perché lo fai, disperato ragazzo mio."
http://biviopedagogico.wordpress.com/2013/11/11/perche-lo-fai-disperato-ragazzo-mio/


Laura Ghelli, "Parole e sguardi"

http://biviopedagogico.wordpress.com/2013/11/11/parole-e-sguardi/


Monica Cristina Massola, "In spostamento, tra uno spazio e l’altro"

http://pontiandderive.wordpress.com/2013/11/11/in-spostamento-tra-uno-spazio-e-laltro/

Elisa Benzi, "Guest Post."
http://pontiandderive.wordpress.com/2013/11/11/guest-post-elisa-benzi/ 

Anna Gatti, "L'educazione tracciata.
http://edieducazione.blogspot.com/2013/11/leducazione-tracciata.html

Alice Tentori, "Lascio che le cose mi portino altrove."
http://edieducazione.blogspot.com/2013/11/lascio-che-le-cose-mi-portino-altrove.html

Alessandro Curti, "Scontrarsi con l'educazione."
http://labirintipedagogici.blogspot.com/2013/11/scontrarsi-con-leducazione.html

Manuela Fedeli "Chi l'avrebbe mai detto"
http://nessipedagogici.blogspot.com/2013/11/chi-lavrebbe-mai-detto.html

Vania Rigoni, "Blog crossing day in bottega."
http://www.bottegadellapedagogista.com/2013/11/blog-crossing-day-in-bottega.html

Sylvia Baldessari, "L'educazione è un incontro."
http://ilpiccolodoge.blogspot.com/2013/11/leducazione-e-un-incontro.html



Lascio che le cose mi portino altrove - di Alice Tentori


In vista della seconda Assemblea generale e materiale sulla CONSULENZA PEDAGOGICA che si terrà a Milano il 16 novembre 2013, alcuni blogger che ne prenderanno parte hanno deciso di lanciare in rete un blog crossing day nel quale parleranno, in un breve post, del perché hanno scelto l'educazione come professione e di come sono entrati in contatto con il gruppo Facebook "Educatori, Consulenti pedagogici e pedagogisti"da dove tutto ha avuto inizio.

I blogger che partecipano sono:
Anna Gatti, blog "E di Educazione"
Alice Tentori, autore ospite di "E di Educazione"
Monica Cristina Massola, blog "Ponti e Derive"
Elisa Benzi, autore ospite di "Ponti e Derive"
Christian Sarno, blog "Bivio Pedagogico"
Laura Ghelli, autore ospite di "Bivio Pedagogico"
Manuela Fedeli, blog "Nessi Pedagogici"
Alessandro Curti, blog "Labirinti Pedagogici"
Vania Rigoni, blog "La bottega della pedagogista"
Sylvia Baldessari, blog "Il Piccolo Doge"



I contributi saranno condivisi sui diversi Social con #assembleagenerale e #consulenzapedagogica.

Buona lettura!











La prima volta che mi è stato chiesto perché avessi scelto la professione di educatore, ero al secondo anno in Scienze dell’educazione durante degli incontri di tirocinio denominato propedeutico. Perciò, come canta Morgan, lascio che la domanda “mi porti altrove”, in un aula della Bicocca con altre studentesse davanti ad un foglio che chiede: racconta un episodio significativo che ti ha fatto capire che volevi fare l’educatore. Penso e scrivo di un film, non ricordo il titolo né ora come allora, la cui trama parla di un figlio tenuto chiuso in una specie di cantina perché disabile e di come questo mi abbia spinto ad avvicinarmi ad una professione che si occupa degli altri in difficoltà. Fin qui tutto bene, dopo tutto ognuno sceglie (più o meno consapevolmente) quale livello di “profondità” mettere nelle esercitazioni proposte. Tuttavia, intorno a me, i racconti hanno tutt’altro tenore: storie ed esperienze personali che rimandano a delle sofferenze vissute sulla propria pelle oppure accadute a persone a loro vicine. Ricordo che questo mi colpì molto e solo più tardi a contatto con la “materialità educativa “ iniziai a capirne il senso: “prendersi cura dell’altro” è anche, in un certo qual modo, “prendersi cura di sé” , o meglio, di quelle parti di sé che chiedono di trovare un modo per curar-si di e di come questo abbia necessariamente a che fare con l’ immagine di cura di ciascuno. La mia scelta di diventare educatore prende così forma da questa iniziale spinta, si fonda e confonde poi con la passione per il mestiere di educatore su cui ho costruito una specifica professionalità attraverso una pratica educativa e una formazione che potrei definire continua. Perennemente in cerca di vie, di strade che riconducono a riflessioni pedagogiche che mi portino altrove, approdo al gruppo di “Educatori, Consulenti Pedagogici e Pedagogisti”, invitata da uno degli amministratori del gruppo conosciuto in contesti formativi diversi e reali: qui invece incontro un luogo virtuale e delle professionalità pedagogiche diverse che mi permettono, attraverso stimoli continui, di poter continuare a domandare e “stressare” i fatti educativi che quotidianamente ci si trovo ad affrontare.
Insomma, nella mia scelta di essere educatore si sono giocati e si giocano diversi livelli a seconda del momento e del contesto in cui ho esercitato ed esercito il mio ruolo educativo: a volte mi sento “Gru”, altre volte le “bambine” e altre ancora i ”minions”….

http://www.youtube.com/watch?v=k6yZThxoRCE
Alice Tentori


i post che partecipano al blogcrossing sono:

Christian Sarno, "Perché lo fai, disperato ragazzo mio."
http://biviopedagogico.wordpress.com/2013/11/11/perche-lo-fai-disperato-ragazzo-mio/

Laura Ghelli, "Parole e sguardi"
http://biviopedagogico.wordpress.com/2013/11/11/parole-e-sguardi/


Monica Cristina Massola, "In spostamento, tra uno spazio e l’altro"
http://pontiandderive.wordpress.com/2013/11/11/in-spostamento-tra-uno-spazio-e-laltro/

Elisa Benzi, "Guest Post."
http://pontiandderive.wordpress.com/2013/11/11/guest-post-elisa-benzi/

Anna Gatti, "L'educazione tracciata.
http://edieducazione.blogspot.com/2013/11/leducazione-tracciata.html

Alice Tentori, "Lascio che le cose mi portino altrove."
http://edieducazione.blogspot.com/2013/11/lascio-che-le-cose-mi-portino-altrove.html

Alessandro Curti, "Scontrarsi con l'educazione."
http://labirintipedagogici.blogspot.com/2013/11/scontrarsi-con-leducazione.html

Manuela Fedeli "Chi l'avrebbe mai detto"
http://nessipedagogici.blogspot.com/2013/11/chi-lavrebbe-mai-detto.html

Vania Rigoni, "Blog crossing day in bottega."
http://www.bottegadellapedagogista.com/2013/11/blog-crossing-day-in-bottega.html

Sylvia Baldessari, "L'educazione è un incontro."
http://ilpiccolodoge.blogspot.com/2013/11/leducazione-e-un-incontro.html