martedì 30 aprile 2013

Urlo - prediciotto e bim bum bam


succede così che tra i tanti ragazzi che ho nei contatti di TW trovo questo:

"Ho tanta voglia di divertirmi e non pensare a niente, lasciare stare tutto per un po’ e fregarmene alla grande."

ecco, non voglio dire che ho trovato LA spiegazione, ma che qui è rinchiusa una spiegazione tra le tante.
mi viene il dubbio che anche i #prediciotto vadano di pari passo.
c'è solo quella piccola <ghigno> cosetta che si chiama responsabilità degli adulti che fanno i video e di chi li paga.
ieri incontrando in rete un tizio che fa video per lavoro scriveva riferito a #prediciotto: 

"spero che non mi tocchi di doverne montare uno"

io gli ho risposto che poteva anche rifiutarsi di montarne uno.
lui mi ha risposto che

"il lavoro è lavoro e che magari ne esce uno carino".

ecco, giusto per non attaccarlo ai polpacci gli ho risposto che se ci riesce (a farne uno carino) di farmelo sapere così ci si ragiona sopra.

ma credo di aver sbagliato. dovevo rispondere che diventava responsabilità sua il fare un video in cui si legittima non un gioco ma un uso spregiudicato del corpo (e solo di quello) di una/un minorenne che diventerà pubblico, diffuso, non un uso privato, che inciderà sulla sua vita in un modo o nell'altro e che non è sicuramente un ingenuo gioco da ragazzi.
stiamo parlando di ragazzi/e, di minorenni, di cuccioli un poco cresciuti oppure di uomini e donne che sanno ciò che fanno?
la prima direi, no?

e gli adulti, dietro la (tele)camera stanno legittimando tutto questo, lo stanno permettendo. e altri adulti, prossimi a questi ragazzi, i genitori, coloro che devono badare al loro benessere, che si devono curare di loro e occupare della loro crescita sana, pagano.

d'altronde c'è chi ha fatto scuola.
da Ruby a Letizia Noemi vallelapesca e da altre che sicuramente hanno aspirato a sì tanta fama ma non ci sono riuscite. o non le hanno fatte arrivare. ma cosa accade a loro?

un coetaneo di mio fratello lo conoscono tutti gli adulti tra i 40 e i 33 anni: è stato il bambino di Bim Bum Bam per non so quanti anni.
ecco, lui non se la passa per nulla bene. proprio per niente. 
ricordo i miei genitori che dicevano: ma cosa gli succederà poi? come impatterà questa cosa nella sua vita? 
poi possono essergli successe altre mille cose nella vita, ma credo che quel fattore non sia stato irrilevante. e quegli adulti, dai suoi genitori ai produttori, da Paolo Bonolis in poi (ricordo solo il suo nome ma ce ne sono stati altri) hanno una responsabilità enorme. e se i genitori probabilmente d'aver fatto un'enorme stronzata se ne sono accorti ahimè veramente troppo tardi, non so se tutti gli altri adulti corresponsabili si siano mai chiesti cosa ne sia stato di lui.

allarmante? si. 
perché prima o poi i cocci si raccolgono, sia delle assenze dei genitori che delle debacle dei ragazzi. e loro sono il nostro futuro. e cosa gli succede ci interessa. tutti.

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per questo post ringrazio la pagina facebook "Emmabella giovani e adulti" dove si sta attivamente discutendo del fenomeno #prediciotto 

l'immagine è di lipfordtogaci.blogspot.com 

lunedì 8 aprile 2013

educare via web

a cosa serve un blog sull'educazione?

serve a leggere, soffermare, pensare, provare a trovare conferma o un lancio creativo un pò più in là del proprio sguardo solito e conosciuto.
serve ad attraversare nuovi piccoli spazi di crescita, cambiamento o ad essere rassicurati, curati.
perché continuare a crescere non è facile, per nulla-
per i giovani, per gli adulti, per i professionisti e per chi sta educando naturalmente se stessi o altri.
perché ci chiede tempo e voglia, ci chiede pensiero e cura.
e il web permette di andare nel mondo, di creare rete e pensiero assolvendo al bisogno mio (solo mio?)
di far parlare l'educazione che pratichiamo e i riferimenti teorici in un processo interazionale che impara mentre insegna e insegna mentre impara.

e per voi, a cosa serve un blog sull'educazione?