martedì 17 marzo 2015

educazione: narrazione vs efficacia

perché scrivere di Educazione è un tema che ho già trattato qualche mese fa qui
Ora mi interessa soffermare l'attenzione su un altro aspetto:
che rapporto c'è tra narrazione ed efficacia delle pratiche educative?

Uno degli assiomi fondativi per l'educazione professionale è l'importanza della narrazione di ciò che accade.
Questo aspetto viene ritenuto importante perché quando si narra si assolve ad una duplice funzione: a quella autoformativa per chi scrive se ne affianca una formativa che permette, anche a chi legge, di poter comprendere, analizzare, sviscerare, rileggere, fare un lavoro di meta-pensiero attorno ai concetti e alle pratiche descritte.

Mi viene allora da pensare che la scrittura di ciò che accade dentro i servizi educativi ha una grandissima possibilità: il web sta ancora una volta mostrando che la narrazione è importante perché narrare permette a chi non era in scena di comprendere ciò che accade, permette di sentirsi parte, permette di riconoscersi nelle parole, nelle immagini che i racconti scaturiscono.

Affianco allo storytelling che tante aziende attuano perché è 
L'arte del raccontare storie impiegata come strategia di comunicazione persuasiva - Andrea Fontana
l'educazione professionale può, anzi, deve mostrare uno scarto: non narro per persuaderti ma narro perché ciò serve a comprendere
I servizi educativi fanno fatica ad assolvere a questa funzione.
Ma non è così veramente possibile raccontarsi restituendo alla comunità almeno l'idea di ciò per cui si è pagati con (per la stragrande maggioranza delle situazioni) soldi pubblici?

Se l'efficacia è definita come 
la capacità di raggiungere un determinato obiettivo - diz. Albanesi
narrarsi permette di tracciare il percorso, di far vedere le complesse curve, le salite e le discese, della strada che si sta affrontando, a volte permette di mostrare paesaggi inediti.
Reportage fotografici fatti di immagini e parole degli operatori, degli utenti, dei partners che vogliono, giustamente capire.
Tutta questa narrazione può permettere di rendere evidenti e pubbliche le sfaccettature dell'educazione professionale spesso difficilmente mostrabili in diretta, mentre accadono.

L'efficacia dunque richiesta da parte dei committenti e della cittadinanza è secondo me la deriva che si è presa per cercare di capire quello che accade nei servizi e nei progetti educativi.
Forse è possibile, e maggiormente interessante, mostrare passo passo ciò che si fa, senza "denudarsi", ma permettendo a chi legge di comprendere meglio le azioni di cura, le strategie educative scelte intenzionalmente e il valore che ha quell'intervento.

A seguito di un massiccio uso intelligente della narrazione, forse la smetteranno di chiederci di essere più efficaci e ci chiederanno di raccontar loro delle storie che li rendano partecipi.
E noi di storie ne abbiamo da vendere.

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