domenica 10 marzo 2013

duemilaCredici

non guardo mai la tv, non l'ho in casa. ma essendo in esilio sui monti, mi lasciano in eredità il telecomando prima che il resto della casa si addormenti. mi imbatto in un docufilm sull'Italia nel quale una delle affermazioni che viene ripresa più volte è che un cambiamento sia possibile grazie alle donne per ciò che sono, per ciò che sanno, per ciò che insegnano. da una parte molto gratificante; dall'altra un enorme peso che va ad aggiungersi al senso di responsabilità che molte di noi hanno sulle spalle.

questo momento, post elettorale, post ottomarzoduemilaCredici, mi sta facendo salire una rabbia sorda, un'energia che ben conosco e per cui potrei attaccare ai polpacci qualcuno (di solito i più cari). se non fosse per il web, in questo momento, sarei solo arrabbiata e invece:
leggo il post di Christian Sarno e quello di Monica Cristina Massola e la "carezza" che ne ricevo mi fa sorridere, non più esplodere.
ma soprattutto c'è un progetto che sto osservando da qualche settimana che nasce dalla rete e solo grazie alla rete che credo sia una possibile strada interessante: il progetto si chiama Cowinning  e sta sperimentando pratiche innovative di fare rete tra soggetti che usano (molto) il web per lavoro con molta passione.
non è il loro primo obiettivo ma sta diventando per me significativo perché è un tentativo che potrebbe insegnare alla rete ad andare oltre l'utilità di un contatto diretto tra due soggetti: sta cercando di fare rete, di mettere in comunicazione persone, idee e competenze differenti. e che nei partecipanti ci siano 10 donne e 2 uomini non mi sembra casuale: le relazioni sono spesso molto spesso (troppo?) in mano alle donne.

stiamo sempre più dicendoci, nei contesti professionali che attraverso, che il senso di comunità dei cittadini è lasciato sullo sfondo e che in un periodo (periodo??) di crisi come questo va recuperato per cercare di riconnettere ciò che si è sconnesso visibilmente che diventa preziosissimo quando il resto dello spazio individuale viene ribaltato (lavoro, famiglia, casa, futuro...). gli va data nuova luce e nuovo respiro. vanno ricomprese sia nell'importanza che nella quotidianità i gesti di cura della comunità, di crescita e di appartenenza. ciò (il senso di comunità appunto) comprende differenti livelli: le relazioni, gli interessi, le possibilità.
che dunque arrivi un progetto d'apertura dal web mi sembra un passo grandioso, capace, se lo si coglie e lo si comprende, di innescare un pensiero nuovo, di insegnare ad altri che e come è possibile costruire nuove e significative relazioni a partire da una conoscenza digitale, informatica, distante ed individuale per connettersi e creare realtà originali. e per lo più, femminili.